E’ tempo di RISCATTO! Assemblea pubblica

Vivere l’università al giorno d’oggi significa un sacco di cose. Significa vivere un contesto in cui vieni giudicato solo in base al numero di CFU registrati nel tuo libretto, dalla media dei tuoi voti, da quanti anni sei fuori corso. Significa vivere in un’università vetrina, che mira a raggiungere i primi posti nelle classifiche, all’efficienza, ma che si dimentica degli studenti e delle studentesse che ogni giorno la attraversano. Significa non avere spazi per la socialità, per il dibattito, per l’aggregazione. Significa anche non lasciare spazio al pensiero critico, alle forme di dissenso e di rivendicazione dal basso. Significa vedere la celere che entra nelle biblioteche o nelle facoltà, come a Bologna e a Roma. Ma non serve andare lontano per vedere esempi di questa situazione critica che sta vivendo il mondo universitario. L’ateneo trentino, con la provincializzazione, con le biblioteche in vetro e bambù, con i tagli alle borse di studio, con un debito da parte della Provincia di 200 milioni, con le aule studio chiuse è un chiaro esempio del fatto che gli studenti e le studentesse universitari della nostra generazione non sono minimamente considerati come parte attiva dei propri atenei. Non possiamo di certo accettare che delle guardie giurate entrino in ogni facoltà della città, soprattutto mentre la Provincia ha un debito di 200 milioni con l’ateneo. Vogliamo che i fondi vengano utilizzati per fornire più aule studio, più borse di studio, per garantire una formazione completa, che incentivi il pensiero critico. Non possiamo stare zitt* di fronte alle speculazioni della Provincia, allo sperpero di denaro, non possiamo accettare le istituzioni politiche all’interno del CDA.

Ci siamo interrogat* e confrontat*, anche partecipando a momenti di confronto a livello nazionale, e siamo giunti alla conclusione che siamo la generazione figlia della crisi, stiamo pagando gli errori che non abbiamo commesso, ma trovandoci di fronte a questo scenario possiamo e dobbiamo essere anche la generazione del riscatto, che si assuma la responsabilità di organizzarsi, di creare dissenso, di provare a cambiare lo stato di cose esistente. Abbiamo una grossa responsabilità e non possiamo tapparci gli occhi e non agire in un momento come questo. Vogliamo e, in qualche modo, dobbiamo trovare il modo di rientrare all’interno delle nostre università, riprendercele dal basso e renderle accessibili e aperte a tutti e tutte.

Per tutti i motivi elencati e per interrogarci su come costruire e ottenere il nostro riscatto vi invitiamo a un’assemblea pubblica il 21 marzo alle 18.00 nell’atrio interno di sociologia. Discutiamo insieme sui problemi dell’università di Trento e capiamo come ripartire da noi stess* per costruire dal basso l’università che vogliamo.

Birra sul degrado

Abbiamo deciso di lanciare questo flashmob in quanto già da due anni, come Collettivo Universitario Refresh, stiamo portando avanti un percorso e un ragionamento sulla socialità e sugli spazi pubblici cittadini. “BIRRA SUL DEGRADO” non nasce dunque dal nulla ma si fonda su un ragionamento che va avanti ormai da tempo, il quale vuole rovesciare il modo in cui gli studenti e le studentesse universitarie sono percepiti a Trento.

Le numerose occupazioni che abbiamo fatto in questi anni avevano come obiettivo quello di segnalare alla cittadinanza e alla Provincia stessa il fatto che Trento è piena di stabili pubblici lasciati all’abbandono e al degrado, come l’ex mensa del Santa Chiara o l’ex Centro di Salute Mentale di via Romagnosi. Abbiamo raggiunto delle vittorie, la più importante la riapertura della mensa in via 24 maggio, avvenuta a seguito sempre di una nostra occupazione. Siamo inoltre riusciti ad aprire un dibattito in città su questo tema, a dimostrazione di come gli stessi cittadini trentini non vedano di buon occhio tutti questi luoghi abbandonati.

L’altro piano su cui ci stiamo muovendo è quello degli spazi pubblici all’aperto, contestando le ordinanze di stampo securitario che il Comune di Trento emana da un po’ di tempo a questa parte. Ordinanze che non vanno a risolvere i veri problemi che questa, come molte altre, ha ma che alimentano invece lo svuotamento delle piazze, rendendole ancor meno sicure. Già dallo scorso anno (ma quest’anno ancora di più) assistiamo a presidi permanenti di polizia e carabinieri in Piazza Santa Maria Maggiore, da sempre luogo simbolo della vita universitaria. In questo periodo sono aumentate anche le retate, le perquisizioni e le identificazioni, senza nessun apparente motivo. Santa Maria Maggiore per noi è un simbolo, così come lo è l’ultima ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto dalle 21 alle 7, che per noi simboleggia quella che è una città chiusa e senza vita.

Una città che vede il degrado negli studenti e nelle studentesse che escono la sera e che non si rinchiudono nelle loro aule. Non è ghettizzandoci o escludendoci dalla realtà cittadina, non è militarizzando una piazza che si elimina lo spaccio. Il fatto che l’ordinanza colpisce solamente una delle attività commerciali presenti in quella zona fa ben capire come sotto questa iniziativa ci sia il Comitato del quartiere di Torre Vanga, il quale dice di avere a cuore il benessere di Trento e dei suoi abitanti, ma che nasconde in realtà interessi puramente economici.

Abbiamo deciso di scendere in piazza con un flashmob non tanto perché ci infastidisce non poter più acquistare le birre in lattina, ma perché riteniamo che Trento non sia sempre più in grado di rispondere a quelle che sono le normali esigenze di uno studente universitario, il quale oltre allo studio ha diritto a dei momenti di socialità vissuti in una piazza. La cittadinanza trentina continua a vedere nel giovane studente – magari fuori sede – un estraneo che crea disordine ed è fonte di degrado, dimenticandosi che ogni anno migliaia di studenti pagano affitti, fanno delle spese, frequentano i locali e i bar del centro, contribuendo a mandare avanti l’economia di questa città.

Vogliamo rovesciare questa dinamica scendendo in piazza, come abbiamo sempre fatto, in modo gioioso e colorato, mostrando che esiste anche una componente attiva, giovane e sociale, che non vuole vivere in una vetrina. La risonanza che questo evento ha avuto pensiamo sia segno di un reale senso di disagio avvertito da tutti gli studenti e le studentesse dell’ateneo trentino. Vogliamo far capire che una città più viva è una città più sicura e che i giovani sono e devono essere considerati una risorsa preziosa per Trento, come per qualsiasi altro posto.

Il problema del degrado secondo noi si può risolvere, ma non in questo modo, non limitando le libertà dei singoli o andando a colpire le piccole attività commerciali. Si può risolvere ridando vita alle piazze, alle strade, promuovendo la socialità e lo scambio di idee ed esperienze fra le persone e questo è quello che facciamo noi con i nostri aperitivi ormai da più di un anno, con le nostre occupazioni e le nostre iniziative fuori e dentro l’università. Questo flashmob ha portato in piazza la nostra idea di città e la nostra voglia di cambiamento.

CHI VIVE LA CITTÀ ODIA LE ORDINANZE!

Occupato l’ex sede provinciale del CSM

Oggi all’alba dell’8 ottobre il Collettivo universitario Refresh ha occupato i locali di via Petrarca che hanno ospitato il Centro di Salute Mentale fino al 2012.

L’occupazione intende innanzi tutto ribaltare la retorica del degrado che stigmatizza la socialità delle piazze come problema di ordine pubblico e sicurezza. Contro le ordinanze che intendono limitare la voglia di aggregazione di una città sempre più universitaria, il collettivo ha occupato uno spazio vuoto da anni per ribadire che il vero degrado e il vero pericolo non sono le piazze ma i luoghi lasciati vuoti.

Durante l’occupazione è previsto un fitto programma di iniziative incentrate su vari temi, soprattutto legati col mondo della formazione. La scelta di occupare proprio in questi giorni infatti coincide con la data di mobilitazione nazionale degli studenti delle scuola del 9 ottobre, giorno in cui sono previsti cortei in molte città italiane contro la Buona Scuola. Per questo durante l’occupazione si parlerà dell’attacco al mondo della formazione, dalla Buona Scuola alla Buona Università. Inoltre,ci saranno che momenti assembleari diversi, il primo sulla questione immigrazione e sulla crescente emergenza ai confini d’Europa, con l’intervento di chi è andato proprio al confine ungherese; il secondo sarà invece incentrato dall’università trentina, il caro libri e il caro affitti. In questo modo il Collettivo Refresh intende quindi rilanciare la propria attività politica in università.

È indetta in conferenza stampa allo stabile occupato (entrata in via Romagnosi 36) alle 11.00

Di seguito il programma della due giorni di occupazione:

Giovedì 8 ottobre

H 17.00 MIGRAZIONE – assemblea con chi ha partecipato alla staffetta #overthefortress

H 21.00 dj set

Venerdì 9 ottobre
H 13.00 pranzo sociale
H 15.00 assemblea universitaria
H 21.00 djset

Contro ogni sgombero, 10 100 1.000 occupazioni!

In questa mattinata di mercoledì 13 maggio, esattamente a 3 giorni dalle elezioni che hanno riconfermato a sindaco di Trento l’esponente del PD Andreatta, è avvenuto lo sgombero dell’Assillo Occupato, un’esperienza di occupazione iniziata poco più di un mese fa e che ha visto la liberazione dal degrado di uno spazio rimasto inutilizzato, ed altrimenti destinato a rimanere in tale stato, per diversi anni.

Il fatto che lo sgombero, acclamato sia dagli esponenti del centro-sinistra, usciti vincitori dalle recentissime comunali, che dalla destra, in particolare da Fugatti che lo osanna come il trionfo del cosiddetto “effetto Lega” a Trento, sia avvenuto così a ridosso delle elezioni la dice lunga sul tipo di amministrazione che la giunta appena insediata intende seguire. E’ evidente infatti che la campagna di “lotta al degrado” che vuole essere perpetrata va nella direzione opposta a quella che il buon senso suggerirebbe, a partire innanzitutto dalla demonizzazione e mutazione della parola stessa “degrado”. Come collettivo Refresh vogliamo ribadire, per l’ennesima volta, che il degrado, in una città come Trento, non è certo rappresentato dalla rivitalizzazione di uno stabile abbandonato attraverso un’occupazione, la quale ha il solo scopo di restituirlo alla città e di farlo appunto rivivere, ma è piuttosto l’abbandono di decine e decine di immobili simili, che sono soggetti essi stessi e fonte di vero degrado. Basti pensare al recente tragico episodio che ha visto la morte di Rauf nell’ex mensa santa chiara, occupata più di una volta dal collettivo Refresh per denunciarne il totale stato di abbandono in cui versava, e versa tutt’oggi.

Per questi motivi riteniamo che la riappropriazione degli spazi abbandonati in città non solo sia giusta ma sia anche essenziale, infatti è questo uno dei modi più concreti ed immediati per riuscire concretamente a fare politica genuina e dal basso. L’autogestione di luoghi pubblici che sono stati abbandonati per diversi motivi, che solitamente sono imputabili più a mancanza di convenienza ed interesse che alla mancanza di disponibilità nella gestione degli stessi, consistente nella cooperazione e nell’organizzazione collettiva tra i singoli, è la risposta logica alle politiche che ci vuole vedere sempre più competitivi e disorganizzati.

Contro ogni sgombero, 10 100 1000 occupazioni!

Ri-occupata mensa Santa Chiara

Questa mattina il collettivo universitario Refresh è entrato per la seconda volta nell’ex-mensa del complesso Santa Chiara, per un’occupazione temporanea a cavallo della giornata di mobilitazione studentesca del #10O.

Il collettivo intende nuovamente lanciare un’esperienza di liberazione e utilizzo degli spazi cittadini abbandonati al degrado e all’incuria per creare uno spazio di cultura e socialità alternativa e aperta a tutti e tutte. Con quest’azione intendiamo mostrare che l’attività degli studenti universitari a Trento non è limitata ai momenti ricreativi molesti, esistenti più nelle preoccupazioni del Comune che nella realtà dei fatti, ma è in grado di svolgere un ruolo attivo e propositivo nello scenario cittadino.

Non solo, con l’occupazione di oggi si vuole ridare centralità ad un intervento universitario critico rispetto a due tematiche riteniamo fondamentali nello scenario che lentamente si sta andando a delineare all’interno dell’istruzione pubblica. Il primo è la nuova modalità di gestione dell’istruzione pubblica attraverso il “sistema delle fondazioni”, molto più attento alle logiche del mercato che a quelle della didattica , che mira a trasformare gli studenti universitari in niente più che un bacino di forza lavoro sottopagata a completa disposizione degli investitori del Consiglio di Ateneo. Il secondo, direttamente conseguente al primo, è la necessità da parte degli studenti di porsi in modo critico rispetto a queste modalità di trasmissione del sapere, che riducono le possibilità di studente di decidere sul suo corso di studi, per creare una forma di sapere nuova e maggiormente in grado di produrre non economia, ma una reale crescita dei singoli individui.

La scelta di questa data per lanciare un iniziativa di questo tipo non è casuale ma si inserisce, anche, in un contesto di mobilitazione nazionale degli studenti (medi ed universitari) , fissata nella data del 10 Ottobre 2014. In questa giornata infatti collettivi e gruppi di studenti di tutt’Italia si mobiliteranno per ribadire ancora una volta che il sapere pubblico non è un bene in vendita.

L’occupazione comprenderà svariate attività nel pomeriggio del 9 ottobre, tra cui un aperitivo e un banchetto con scambio libri, e culminerà in un’assemblea plenaria alle 14:00 di venerdì 10 nella quale discuteremo degli argomenti che abbiamo riassunto in questo comunicato e cominceremo a programmare i lavori del collettivo per questo anno accademico. Lo spazio sarà comunque visitabile in qualsiasi momento dei due giorni dell’occupazione.

Siamo ripartiti e non ci fermeremo qui.

Stay tuned

Occupata mensa Santa Chiara

Questa mattina un gruppo di studenti e attivisti ha occupato l’ex mensa di Santa Chiara, in via S. Croce 87 a Trento.

Dopo l’occupazione di tre settimane fa, che ha dato vita al progetto Refresh_Lab, continuiamo a restituire alla città spazi dismessi, che potrebbero essere utilizzati come servizi per studenti e precari.

Questa volta abbiamo occupato l’ex mensa Santa Chiara, uno stabile chiuso da più di otto anni, che versa in uno stato avanzato di abbandono e degrado.

Si tratta di una occupazione temporanea, che vuole segnalare in maniera attiva come gli spazi utilizzati funzionino meglio quando vengono liberati ed autogestiti.

Diamo vita a questa Refresh_T-A.Z. (Temporary Autonomous Zone) nel momento in cui tiene banco a livello locale il dibattito sulla movida e più in generale sull’agibilità dei giovani all’interno di questa città.

Noi prendiamo parola a modo nostro, dimostrando che la cultura e la socialità non costituiscono solamente un problema di ordine pubblico, ma possono produrre, attraverso spazi di autogestione, uno stimolo importante per un protagonismo reale dei tanti giovani che vivono ed attraversano Trento.

Non ci interessa però fare solo un discorso culturale e generazionale. Crediamo infatti che in questo momento la pratica dell’occupazione, di case, di centri sociali,  di studentati, sia l’unica risposta possibile all’attuale gestione della crisi, fatta di austerità, di indebitamento, di leggi di stabilità che producono solamente ulteriori tagli al Welfare.

Occupiamo per ridare nuova vita a spazi vuoti, ma anche per riappropriarci di reddito, di Welfare e di tutto quello che ci viene costantemente tolto.

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PROGRAMMA DELLA REFRESH_TAZ

GIO 6 DIC:
-ore 15,30 workshop: No alle Grandi Opere: casa e reddito per tutte/i. Mobilitazioni e pratiche
-ore 18,30 happening teatrale con spritz e vin brulè
-ore 21,30 djset: northern soul / rock’n’roll-italian beat ’60
-ore 23,30 dj set: tech-house – drum’n’bass

VEN 7 DIC
-ore 14,00 writers attack!
-ore 15,00 workshop: Accesso ai saperi, welfare universitario e riforma Carrozza: nuove lotte nel mondo della formazione
-ore 18,00 assemblea plenaria
-ore 20,30 cineforum: We want sex
ore 22,30 serata Reggae / Dance hall (Miket, kardie Groove, Radiz Fontani, Dreadlin)

TUTTI I GIORNI
info point:
ASC sportello per il diritto all’abitare
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