#ISEE_trento: riforme al sapor di tagli

UN BRUTTO RIENTRO

Non abbiamo fatto in tempo a rientrare a Tn e a riniziare il tran-tran di corsi (e corse), lezioni (e illazioni) che subito troviamo ad accoglierci le “belle notizie”. Da settimane si narra dell’ormai certo arrivo del sistema ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) in quel di Trento. Il dibattito si sta aprendo solo ora pubblicamente, ma trovava spazio già da tempo nei palazzi del potere provinciale e delle associazioni studentesche, i quali hanno deciso solo adesso di far presente a tutti gli studenti e le studentesse che il sistema ICEF sarà sostituito dall’ISEE, e che saremo tutti più o meno coinvolti in uno stravolgimento del sistema con cui fino ad adesso è stato garantito il contributo per il diritto allo studio: in parole povere cambieranno importi ma soprattutto il numero delle borse assegnate. Dopo settimane di silenzi imbarazzanti da parte di provincia, opera e gli stessi “rappresentanti” degli studenti, in data 6 ottobre troviamo sul sito della provincia degli indizi. L’assessora Ferrari ha conferito in aula circa il cambiamento ICEF-ISEE. Nessun documento, solo parole. E tra queste spicca un dato, su tutti: se con l’ICEF si riuscivano a coprire borse per più del 20% della popolazione studentesca, con l’ISEE se ne copriranno di meno, pari a circa l’11% della popolazione. Quasi il 10% in meno… ma conviene, secondo l’assessora (non si sa bene perché e per chi).
Ma non è l’unica stranezza della PAT. Già l’anno scorso avevamo constatato una riduzione nel contributo provinciale per le borse di studio.

PROGRESSIVI TAGLI DALLA PROVINCIA

Siamo andati a controllare le carte e, non ci crederete, non siamo riusciti nemmeno a recuperarle tutte.
Quello che si legge sul Bilancio di Unitn con riferimento al triennio 2016-2018 è una chiara e cospicua riduzione del finanziamento che PAT (e regione) riserveranno all’Università. Si parla infatti di una diminuzione di oltre 5 milioni e mezzo nel 2017 (125.895.000 euro) rispetto al 2016 (131.428.000). Nel 2018 verranno recuperati solo poco più di 2 milioni, pari a neanche la metà dei tagli applicati tra i due anni precedenti. Intanto nell’anno 2016 gli studenti e le studentesse hanno versato nelle casse dell’Università ben 80 mila euro di tasse in più rispetto all’anno scorso 2015. Insomma, gli unici che hanno deciso di investire nell’Ateneo trentino è stata proprio la componente studentesca!

A.A.A. BILANCIO CERCASI

Ma cosa succederà alle borse di studio? Come cambierà la situazione attuale e quanto andrà ad incidere nelle tasche degli/le studenti/sse? In merito non riusciamo a darci una risposta. O meglio, riusciamo a darci risposte poco chiare dato che le fonti da cui si riescono a recuperare dati e notizie si limitano ad articoli di giornale, dichiarazioni di esponenti politici ed esponenti delle associazioni studentesche. NON C’E’ UN DOCUMENTO CHE SIA ACCESSIBILE AL SEMPLICE STUDENTE/SSA. Le borse di studio assegnate con bando annuale percepite dagli/le studenti/sse (in sede e fuori sede) di Trento sono erogate dall’OPERA UNIVERSITARIA: ente compartecipato tra PAT ed altri enti pubblici ed anche privati. IL BILANCIO riferito all’anno 2016 LATITA DALLA DATA DELLA SUA APPROVAZIONE, NON E’ STATO MAI PUBBLICATO. Sul sito dell’ente NON C’E’ TRACCIA del documento approvato, non la settimana scorsa ma il 15 dicembre del 2015, ormai quasi un anno fa. Non ci capacitiamo di quale complicazione o altro possa giustificare un ritardo della pubblicazione di quasi 10 mesi. Mesi durante i quali si continuano a prendere DECISIONI SULLA NOSTRA PELLE SENZA neanche che si degnino di FARCELO SAPERE. Figuriamoci se hanno un qualche interesse a far trasparire le cifre che vanno a disegnare il “Come” le cose cambieranno e le logiche subdole dietro alle quali si muovono. Cos’hanno da nascondere??
Consigliamo, per appropriatezza di linguaggio di cambiare il nome sezione del sito dell’Opera da “Amministrazione Trasparente” in “Amministrazione Tra- SPARITA”!
Allo stato attuale le uniche notizie circa le nostre borse di studio sono tutte riconducibili non ad un documento, ma al riassunto (incredibilmente pubblico) di una riunione in provincia. Ciò che sappiamo è che con ISEE fino a 20.000 euro si prende la borsa, dai 20.000 ai 26.000 l’esonero delle tasse e niente borsa. Inoltre, è vero che l’ammontare delle borse potrebbe ammontare… ma la stessa assessora non si dice certa perché “le variabili da considerare sono troppe” per esserne certi. In tutto ciò, l’Ass. Ferrari si vanta di un incremento di 1 milione di euro nei fondi della PAT destinati alle borse di studio. Tuttavia, anche se i soldi aumenteranno il sistema ISEE andrà a finanziare poche borse rispetto a quelle che fino ad ora hanno consentito ad oltre 3200 studenti/sse di poter tirare avanti; escluderne più di 1000 significa andare rimettere sulle spalle degli/le studenti/sse e delle loro famiglie pesi più o meno imponenti a livello economico che incideranno sulle loro prospettive relative al percorso di studi.
Tante altre sono le incertezze che ci stanno spiazzando: ad esempio, dove è finita la tanto nominata delibera della giunta provinciale che l’Udu dice di essere riuscita (temporaneamente) a bloccare in consiglio provinciale?? Anche di quella NON C’E’ TRACCIA, non un ordine del giorno della Giunta, NIENTE che ne metta per iscritto il rinvio.
Chiaro è che siamo davanti ad un CAMBIAMENTO DRASTICO di quello che è stato il sistema universitario trentino. Con questo cambiamento di calcolo chi “beneficiava” del “contributo provinciale per il diritto allo studio” potrebbe affrontare sconvolgimenti di cui adesso non siamo neanche in grado di quantificare una stima. Infatti, vorremmo ricordare che lo scorso anno i PARAMETRI ISEE sono CAMBIATI IN PEGGIO e in tutte le città italiane gli studenti hanno dovuto fare i conti e gli scontri con TAGLI ALLE BORSE poiché erano scalati in fasce superiori e si riteneva non fossero più idonei a ricevere contributi. La retorica era diventata “Sono ricco ma non lo sapevo”. Non vogliamo anche noi ritrovarci RICCHI A NOSTRA INSAPUTA.

NOI PRETENDIAMO l’accesso all’ISTRUZIONE DI QUALITA’ che il nostro Ateneo si vanta di offrirci, poiché CI REPUTIAMO PARTE INTEGRANTE ED ELEMENTO ESSENZIALE di questa qualità!

METTERE A RISCHIO IL DIRITTO ALLO STUDIO DI STUDENTI/SSE FUORISEDE E IN SEDE, COMPORTA UNA MINACCIA ALLA VERA QUALITA’ DI CUI IL NOSTRO ATENEO DOVREBBE VANTARSI.

PRETENDIAMO UN AMMINISTRAZIONE CHE SIA DAVVERO TRASPARENTE, CHE NON ABBIA PAURA A NASCONDERE LE MODALITA’ DELLA GESTIONE DEI FONDI E LE COMPONENTI CHE SONO PARTE DEI VARI CDA. PRETENDIAMO DI CONOSCERE LE DECISIONI PRIMA CHE VENGANO PRESE E SIA TROPPO TARDI PER CAMBIARLE.

Per discutere di come si sta evolvendo la situazione e scambiarci le (poche) informazioni in merito,

->invitiamo tutte e tutti LUNEDI’ 17 OTTOBRE, ORE 18.00, nell’atrio interno di sociologia per un’assemblea<-